L'alimentazione e la taglia

Il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach sosteneva, giustamente, che "noi siamo quello che mangiamo".

Credo non esista espressione migliore per sottolineare quanto sia importante l'alimentazione per l'uomo, ed aggiungo io, anche per gli animali.

Se poi consideriamo che gli uccelli che alleviamo in cattività non possono scegliersi il menù a loro piacimento ma sono costretti ad alimentarsi con quello che gli somministriamo noi, la questione diventa particolarmente impegnativa.

Credo che, come per l'uomo, anche per gli uccelli esista una dieta ottimale, naturalmente diversificata per ogni specie, con determinati e specifici apporti nutrizionali.

Mi fa impressione constatare la enorme diversità di menù che noi allevatori forniamo ai nostri volatili; ed ognuno di noi è pronto a scommettere che il proprio è migliore di tutti gli altri!

Anch'io sono sempre stato convinto di essere il miglior cuoco in assoluto per i miei uccelli, salvo poi scoprire, con il tempo, che commettevo errori, anche molto gravi.

Anche oggi sono certissimo che una alimentazione migliore e più equilibrata di quella che sto fornendo non esiste, tuttavia fra qualche tempo non è da escludersi che debba ricredermi come già è successo in passato.

E' con una certa convinzione che sostengo di avere finalmente azzeccato un buon menù, per il fatto che, almeno da un paio di anni, ho un aviario che da un punto di vista sanitario è veramente soddisfacente; le uove sono feconde (ovviamente, se la coppia è affiatata), nascono tutti i pullus, non ne muore neppure uno, nè da piccoli, nè da grandi, tra l'altro, senza avere mai somministrato farmaci di nessun tipo.

Uno degli indicatori maggiormente significativi dello stato di salute è costituito dalla fisionomia delle deiezioni.

Negli uccelli le urine e le feci finiscono entrambe in cloaca da dove vengono espulse contestualmente. Come si nota nella foto, le feci sono composte da una parte bianca (urati, in pratica le scorie delle proteine) una parte più scura (le scorie del cibo non proteico) e le urine vere e proprie (parte liquida ed incolore).

Se la quantità di urati (parte bianca) appare eccessiva, molto probabilmente si è ecceduto con la somministrazione di alimenti proteici.

L'escremento in foto è stato espulso da una femmina in cova per cui risulta maggiormente copioso e gelatinoso rispetto alle condizioni di normalità.

Tuttavia la netta e marcata separazione fra le due parti, la nitidezza del colore e la giusta consistenza stanno ad indicare che il soggetto gode di ottima salute.

Consiglio a tutti di prestare la massima attenzione ai "fondi delle padelle" perchè proprio dalle caratteristiche delle feci si possono acquisire preziose indicazioni.

Tornando al tema principale, devo però aggiungere una valutazione che farà piacere agli allevatori di talune specie (roseicollis, personatus, fischeri, taranta) ma non a quelli di altre (nigrigenis, lilianae, canus) perché se da una parte ho risolto i problemi sanitari, dall'altra, ho registrato un significativo aumento della taglia in tutte le specie che allevo!.

Infatti, finchè si parla di Agapornis roseicollis non c'è nessun problema, anzi, ma quando si tratta di nigrigenis e di lilianae diventa un guaio perchè, per queste specie, una loro tipica caratteristica è proprio costituita dalla taglia di dimensioni ridotte.

Per ovviare, almeno in parte, al problema ho fatto accoppiamenti ad alto tasso di consanguineità, ma anche in questo caso i risultati non sono stati particolarmente soddisfacenti.

E' chiaro che non ci penso neppure lontanamente ad una variazione del menù che li faccia "stare peggio" con l'intento di ridurre la taglia, se non saranno apprezzati dai giudici fa lo stesso, l'importante è che io continui a provare il piacere che sto provando nel vederli crescere così bene!!!

Quindi per le ragioni sopradette, che l'alimentazione influisca sulla taglia ne sono più che convinto e lo posso dimostrare, sul campo, in qualsiasi momento, ma sono stato stimolato a chiedere il parere di altri miei colleghi in seguito ad una opinione espressa da un veterinario, che considero anche bravo, secondo il quale la dimensione della taglia non è condizionata dall'alimentazione bensì dalla genetica.

Tantissimi sono stati gli amici che mi hanno trasmesso la loro testimonianza e tutti hanno concordato sul fatto che la genetica è, ovviamente, la prima ragione di condizionamento della taglia alla quale segue, con una certa importanza, l'alimentazione.

Un caro amico che conosce il mio menù e che possiede una ottima competenza tecnica mi ha anche motivato le ragioni scientifiche che portano al gigantismo della taglia che non riporto perchè preferirei che fosse proprio lui a darci qualche nozione.

Di seguito farò l'elenco dettagliato del mio menù, con tutti i riferimenti possibili, affinchè altri possano prendere spunti di riflessione:

Tutti i prodotti che somministro ai miei uccelli sono stati selezionati sulla base del loro grado di salubrità.

Esperienze passate mi hanno insegnato che il criterio di scelta non può essere basato esclusivamente sul parametro economico.

Per quanto mi riguarda, dedico una particolare attenzione alla qualità ed alla salubrità degli alimenti prima di prendere in considerazione l'aspetto economico.

Misto semi: non mi dilungo più di tanto su questo alimento poiché, nel novembre del 2009 ho scritto una nota, che ritengo ancora attuale ed alla quale vi rimando >>>.

Faccio solo alcune precisazioni sulla miscelazione dei vari tipi di semi; la miscela che si vede in foto è quella che somministro nel periodo della riproduzione ed è composta dalla sommatoria di due prodotti.

Per il 75% è composta da una miscela che non contiene girasole e avena decorticata, e per il restante 25% da una con girasole, avena ed il 40% di scagliola.

Tale mix lo fornisco anche durante il periodo della muta mentre durante il periodo di ferma, alla miscela base  aggiungo solo il 10/15% di scagliola.

Pastoncino: anche per questo alimento vi rimando ad uno degli articoli del mio sito, datato febbraio 2009, che ha avuto un grande successo (so essere davvero molti i colleghi che se lo autoproducono) >>>

Il pastoncino è uno degli alimenti che si presta, più di ogni altro, alle "correzioni" degli elementi nutrizionali in funzione dei vari periodi (riproduzione, muta, ferma etc.)

Nel periodo della riproduzione aumento di un paio di punti la % di farina di cereali, inoltre, trito i frutti secchi (fichi, datteri e uvetta) miscelati ad un abbondante cucchiaio  di proteine in polvere, oppure, di caseina.

Ciò per aumentare da un 5 ad un 10% il contenuto proteico necessario per arricchire l'alimentazione nella fase della riproduzione e soprattutto della crescita dei pullus.

Continuo poi a somministrare questa formula ai novelli fino al completamento della muta, dopodiche, sostituisco le proteine con un integratore minerale a base di estratti vegetali e di lieviti (Biointegra).

Il "pastoncino arricchito" lo somministro appena metto i riproduttori nelle gabbie da cova quindi almeno 30-40 giorni prima dell'inizio della deposizione.

Nel periodo di ferma fornisco il "pastoncino impoverito" solo una volta alla settimana.

Ritengo l'utilizzo delle proteine uno degli elementi più importanti per il successo riproduttivo anche se occorre usarle con particolare attenzione perchè se somministrate in quantità eccessiva possono causare danni importanti al fisico degli uccelli (fegato, in particolare) e possono anche alterare il comportamento dei riproduttori (deposizione anticipata, aumento dell'aggressività, tendenza a spiumare etc.) 

Sconsiglio di aggiungere integratori in polvere direttamente nel pastone in quanto gli inseparabili non gradiscono la polvere per cui una buona parte non verrà ingerita; consiglio invece di amalgamarli ai frutti secchi tritati.

Mais immaturo: ogni anno nel periodo della maturazione del mais, al momento opportuno (il chicco deve essere giallo ma ancora morbido) mi faccio una buona scorta di pannocchie.

Ne fornisco una parte direttamente tal quale, inoltre, ne conservo una buona scorta nel freezer.

Nel periodo della riproduzione lo fornisco 2-3 volte alla settimana. Di questo alimento tutti i soggetti (canus, a parte) ne vanno letteralmente ghiotti.

Una volta somministravo semi germinati poi una utilissima ricerca di Matranga, che dimostrava scientificamente la pericolosità di tale alimento, mi convinse a rinunciarvi e mi

orientai sul mais.

In foto oltre al mais si possono notare semi di orzo bollito che comunque fornisco saltuariamente.

In una ciotola (contenente i chicci di due pannocchie) aggiungo un cucchiaio di Breedmax, un integratore che ritengo molto valido (vedi riquadro sotto).

Fornisco la mistura in una piccola mangiatoria (un cucchiaio per gabbia) e nel giro di pochi minuti viene completamente divorata.

Spighe di panico: per lungo tempo ho acquistato quelle prodotte in Cina, che costano meno della metà rispetto alle "nostrane", poi nel gennaio del 2009 ne feci analizzare un campione dall' IZS di Lugo e risultarono piene zeppe di Miceti (20.835 u.f.c./g).

Da quel momento ho ridotto il consumo (le somministro solo ai pullarius, canus, xanthops ed a tutti i novelli nella fase dello svezzamento) però le fornisco solo ed esclusivamente di produzione nazionale (di Pistoia).

E' un bel costo (circa 100 € per un cartone da 25 kg.) però, a mio parere, ne vale sicuramente la pena...

Ce n'è anche di altro tipo (rosso, nero) e di altra provenienza (Francia) però non ho mai approfondito la questione.

Spighe di orzo immaturo: il mio freezer è pieno di pannocchie di mais e di scatole di spighe di orzo immaturo.

Tutti gli uccelli le gradiscono moltissimo (compreso i canus), sono ricche di proteine e fibre e sono particolarmente indicate per l'alimentazione dei nidiacei.

Ne fornisco 2/3 per gabbia dal momento in cui nascono i primi pullus e fino allo svezzamento.

Anche il grano e la segala sono buoni anche se preferisco l'orzo per la sua grande appetibilità, oltre che per i suoi contenuti proteici.

Riporto integralmente la descrizione presente sulla confezione: "Contiene grassi insaturi precursori degli ormoni per la riproduzione. Garantisce la crescita ottimale dei giovani, evitando l'obesità negli esemplari adulti. Proteine contenute sono digeribili e contengono tutti gli aminoacidi essenziali. Lisina, Treonina, Metionina e Cisteina sono state aggiunte in quantità abbondanti, per facilitare la crescita e il piumaggio degli uccelli. La flora intestinale ottimale evita la formazione di batteri cattivi (E. coli e salmonella)."

Di solito, questo tipo di informazioni sono sempre un pò enfatizzate, ritengo, tuttavia, che buona parte delle indicazioni corrispondano al vero.

Oltre agli alimenti sopra descritti fornisco sistematicamente: osso di seppia, grit miscelato con sali minerali e vaschetta per il bagno.

Inoltre fornisco erbe prative, () verdura (cicoria in particolare) e frutta (mela in particolare)

Non uso le griglie sul fondo gabbia che copro con tutolo di mais.