Allevamento amatoriale & Fisco
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Dichiaro di essere un allevatore amatoriale di
_________ e di essere iscritto con R.N.A. (Registro Nazionale
Allevatori) _______ alla F.O.I.-O.N.L.U.S., riconosciuta con d.P.R.
15 dicembre 1949, n. 1166, che persegue finalità connesse
all’ornitologia e che in tale ambito effettuo la selezione di
esemplari che si riproducono in cattività.
Nell’attività selettiva è insito l’esubero di esemplari che per caratteristiche fenotipiche ovvero per eccedenza di riproduttori è necessario cedere ad altri allevatori amatoriali od a semplici appassionati. Per cui in maniera del tutto estemporanea, sono dedito alla cessione a titolo oneroso degli uccelli in eccedenza rispetto a quelli impiegati nel processo selettivo. I corrispettivi riscossi da tale vendita mitigano parte delle spese sostenute per condurre in maniera amatoriale un aviario che necessita di alimentazione adeguata, spese veterinarie, acquisto di idonee attrezzature, acquisto di vaccini e medicinali, acquisto di riproduttori da altri allevatori (necessario per rinsanguare il proprio ceppo o per migliorare le caratteristiche fenotipiche), acquisto di anellini inamovibili necessari per contraddistinguere gli esemplari, spese di energia elettrica necessaria ad illuminare i locali nei periodi invernali/autunnali (spesso per anticipare il fotoperiodo utile a favorire la riproduzione) e per il riscaldamento dei locali di allevamento, spese di viaggio per recarsi presso il luogo in cui viene esercitata la vendita occasionale, costo dello stand per compiere la vendita occasionale, ecc.. Ne consegue che la vendita occasionale da me esercitata non origina mai redditi diversi, in quanto i costi sovrastano i ricavi. Al riguardo espongo che per circostanze analoghe a quella che mi riguarda, l’Agenzia delle Entrate, Direzione Centrale Normativa – Settore imposte sui redditi e sulle attività produttive – Ufficio Redditi di Capitale e diversi, con prot. n. 954-134786/2011 ha fornito consulenza giuridica in favore di Associazione senza finalità di lucro dedita ad educare e guidare i possessori di animali esotici al rispetto ed alla tutela della fauna selvatica che i propri associati che sono dediti, altresì, alla riproduzioni di tali animali. La citata Direzione ha chiarito che le attività commerciali svolte in maniera occasionale danno luogo a redditi diversi la cui disciplina è contenuta nell’art. 67 del d.P.R. n. 917/86 e che nel caso specifico non trovano applicazione le norme contenute nel titolo II del d.P.R. n. 600/73. Da ciò si evince che non operando in qualità di soggetto passivo I.V.A., ma da privato non imprenditore, non sono obbligato al rilascio di alcun documento fiscale.
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