arrivo
all'aeroporto di Palermo |
Giovedì 12.06.14 ore 17,30 - Il gruppo degli
"allevatori migranti" è atterrato puntualmente all'aeroporto Falcone
& Borsellino di Punta Raisi.
Ad attenderci c'erano gli amici dell' AOT che con 5
auto ci hanno accompagnati all' Hotel Bellevue di Sferracavallo.
Giusto il tempo di appoggiare le valigie, per poi
tuffarci nelle cristalline acque della baia di fronte all'Hotel.
Nella foto sotto i tre "romani" (insieme all'amico
Salvo Di Mitri) ci stavano attendendo in evidente stato di
apprensione...
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panoramica di Sferracavallo dalla terrazza del Bellevue |
bellezze
al sole... (Orazio, consapevole di essere fotografato stava
trattenendo il fiato per nascondere un leggero rilassamento dei
muscoli addominali..) |
Gianni
Matranga ci da il benvenuto (con le stampelle a causa di un recente
intervento ai legamenti del ginocchio) |
un
meraviglioso tramonto con il sole che si va a nascondere dietro
l'Isola delle Femmine (così definita perchè in passato ha ospitato
un piccolo carcere femminile) |
una stupenda immagine (non ritoccata) del sole che, stanco di
riscaldare la terra, si va a nascondere nelle acque del Tirreno
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ed ecco i
quattro "big boss" responsabili di questa iniziativa (da sx: Lauro
Bonacini, Roberto Sabattini, Gianni Matranga e Daniele Cospolici) |
Gianni
intrattiene i commensali presentando il programma del giorno dopo
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dal film
"Attenti a quei due!" ... con la coppola in testa (ah ah ah) Enrico
Banfi e Gianni Matranga |
l'amico
Giuseppe Andriano ci ha fatto una graditissima sorpresa; da Bari è
venuto fino a Palermo per darci il suo saluto e conoscerci un pò
meglio... Grazie Peppino, sei un Grande!! |
una bella
foto che conserverò gelosamente... tutti con la coppola in testa!!
(L. Bonacini. E. Banfi, O. Curci, G. Matranga ed il sottoscritto) |
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Qui a fianco sono stato ripreso da Orazio mentre
controllavo sullo smartphone il contatore del mio blog...
Colgo l'occasione per ringraziare gli "amici
palemmetani" per il simpatico omaggio che hanno riservato a tutti
gli "ommini" della comitiva; la tradizionale coppola siciliana con
sopra stampato il logo dell' AOT di Palermo.
Mi hanno confessato che avrebbero voluto farci dono
anche di una lupara, ma ragioni di ordine pubblico l'hanno
impedito... (ah ah ah)
Grazie, siete stati davvero originali!! |
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Venerdì 13.06.14 ore 10,30 - Visita al Parco
ornitologico d'Orleans di Palermo.
"Il parco resta chiuso per ordine di pubblica
sicurezza"; questo è il cartello esposto all'ingresso del Parco,
conseguenza logica del conflitto in atto fra il proprietario degli uccelli
presenti nel giardino (Nicola Lauricella) , ed il governatore della
Regione Sicilia (Rosario Crocettone) il quale, oramai da due
anni non eroga più nessun contributo per il suo mantenimento
ritenendolo uno spreco di pubblico denaro.
Il parco, che è situato nel cuore della città,
rappresentava un punto di riferimento per tutta la cittadinanza al
quale si poteva accedere gratuitamente.
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il nostro
gruppo mentre ascolta Gianni... |
da questo
stagno, popolato da fenicotteri rosa, si può osservare la tipologia
e la cura
del contesto ambientale... |
voliere vuote per Psittacidi |
Questa bella foto comunica, attraverso l'immagine, la drammatica
situazione che sta vivendo il parco ornitologico: mentre le stupende voliere dei grandi pappagalli appaiono deserte (i pappagalli
sono stati ceduti per recuperare le risorse necessarie per la
sopravvivenza della restante parte) sopra di esse si erge il
meraviglioso Palazzo dei Normanni, attuale sede dell'ARS (Assemblea
Regionale Siciliana), considerata la più antica residenza reale
d'Europa (la prima costruzione è attribuita al periodo della
dominazione islamica, circa 2.500 anni fa). Di fronte c'è Palazzo
d'Orleans, sede della presidenza della Regione Sicilia. Il mitico
Rosario Crocetta occupando questi meravigliosi palazzi e
potendo godere dalle sue finestre delle immagini del parco sottostante,
gli ha dichiarato guerra senza neppure averlo mai visitato. (mi vien
da pensare che non ami gli uccelli...) |
il maschio di avvoltoio capovaccaio |
Vi propongo una intervista concessa dal Prof. Silvano Riggio
dell'Università di Palermo, nel febbraio di quest'anno,
proprio su questo argomento. ()
Faccio presente che l'entità del contributo annuo che la Regione ha
da sempre erogato al Parco equivaleva, grosso modo, allo stipendio
di due degli innumerevoli uscieri dell'ARS (circa 280.000 €.).
Mi auguro che il rarissimo esemplare di Avvoltoio capovaccaio
(in foto)
possa continuare ad albergare, anche in futuro, nella sua magnifica
voliera insieme alla sua compagna dove stanno compiendo un vero e
proprio miracolo.
E' il primo caso al mondo di riproduzione in cattività di questo
tipo di uccello.
In passato era nato un altro pullus ma non era riuscito a
sopravvivere che poche ore. |
coppia in
fase di imbecco |
Il neonato ha una ventina di giorni e per poterlo
osservare costantemente è stata applicata una telecamera all'interno
del nido le cui immagini vengono proiettate sulle schermo posto
all'esterno della voliera e visibile a tutti senza arrecare
disturbo.
Abbiamo avuto la fortuna di potere osservare la fase
dell'imbecco; entrambi i genitori strappavano
dei piccoli pezzetti di carne (probabilmente di coniglio) e li
porgevano al piccolo che li ingoiava voracemente.
Nicola mi diceva che l'imbecco avviene regolarmente
ed all'ultima visita di controllo il giovanotto appariva in perfetta
forma. Solo nel periodo iniziale è stata integrata l'alimentazione
con un intervento manuale (vedi questo affascinante video
).
Proprio in questi giorni una equipe di specialisti
sta valutando se integrare o meno l'alimentazione con
calcio aggiunto, anche se è probabile che non venga somministrato
nulla, ritenendo il mix di carni messo a disposizione
sufficientemente completo. |
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Questa è un'altra di quelle foto che stamperò e
metterò in cornice!
Raramente ci si ritrova circondati da gente così
"bella"; sulla sinistra Riccardo Testori, attualmente membro
del Consiglio Direttivo dell'AOT nonché memoria storica
dell'ornitologia siciliana e non solo. E' giudice internazionale ed
in passato ha ricoperto la carica di membro del CD FOI; Nicola
Lauricella, qualche tempo fa ci eravamo sentiti al telefono e ne
avevo tratto una ottima impressione, aver potuto dialogare di
persona con lui mi ha rafforzato la convinzione circa la sua grande
competenza, serietà ed umiltà. L'ho trovato abbastanza ottimista per
il futuro del suo Parco e questo mi procura una grande gioia; alla mia sx l'amico
Gianni Matranga sul quale non c'è bisogno di spendere troppe
parole, dico solo che è uno dei cervelli pensanti più preparati (e
sottoutilizzati) del nostro "mondo ornitologico"! |
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Questo mio blog mi sta dando
soddisfazioni a non finire!!
Ad appena poche ore dalla
pubblicazione delle prime foto ho ricevuto moltissimi messaggi che
si complimentano per l'impostazione che ho dato a questo album nel
tentativo di fare rivivere a tutti i miei lettori qualche piacevole
sensazione.
Ho appena ricevuto dal caro
amico Luciano Socci (detto, la "Treccani ornitologica") un messaggio
con il quale mi precisa che la nascita palermitana del piccolo
capovaccaio non è la prima.
A conferma, mi trasmette un
ritaglio del Corriere della Sera, di circa 30 anni fa, che
testimonia la nascita del primo pullus presso il Centro Recupero
Rapaci della LIPU di Roma, allora diretto dal grande Paolo
Bertagnolio.
Evidentemente a quei tempi non
esistevano mezzi di comunicazione potenti e veloci come quelli
odierni e la notizia rimase localizzata e conosciuta a pochi. Grazie
Lucio, sei un Grande!! |
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A poca distanza da Palazzo dei Normanni (nella foto
qui sopra si vede sullo sfondo) c'è la Chiesa di San Giovanni
degli Eremiti.
La prima costruzione risale al VI sec., durante la dominazione araba
(IX sec.) fu trasformata in moschea per tornare ad essere nuovamente
consacrata nel 1136 dal re normanno Ruggero II. |
all'interno della costruzione c'è un bellissimo giardino
delimitato da un perimetro rettangolare composto da colonnine binate
con capitelli di foglie d'acanto, in stile gotico. |
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affreschi
ancora visibili di epoca medioevale (XII sec.) |
le
caratteristiche cupole di colore rosso evidenziano l'impronta araba
della costruzione. |
tipico
viottolo strettissimo nel centro storico |
Come da programma, alle ore 12,30 ci siamo recati alla Antica
Focacceria S. Francesco per consumare il nostro pasto
quotidiano.
La focacceria è diventata famosa, diversi anni fa,
allorché i proprietari (F.lli Conticello) si rifiutarono di pagare
il pizzo e denunciarono i loro taglieggiatori mandandoli in galera.
I due fratelli hanno vissuto per diverso tempo sotto
scorta dando anche vita ad una importante associazione antiracket.
Per questi comportamenti, ai Flli Conticello va, e
andrà sempre, la mia incondizionata ammirazione.
Devo però aggiungere che non mi è piaciuta per nulla
la formula che la Focacceria sta proponendo attualmente ai propri
clienti. |
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I piatti tipici palermitani, (il panino alla "meusa"
rappresenta il principale richiamo) vengono presentati con una
formula molto simile a quella del Mc Donald.
Questa tipologia di offerta pare che stia
incontrando il favore di molti clienti sparsi in mezzo mondo (così
come accade per il Mc Donald) e che il business fiorisca alla grande
(anche grazie alla entrata nella società della Feltrinelli), io però
sconsiglio vivamente tutti i miei amici di frequentare quel tipo di
locali.
Gli stessi amici palermitani, che ci hanno
accompagnati in quel posto, sono rimasti sbigottiti dalla
metamorfosi verificatasi nel giro di poco tempo.
Io, per esempio, che sono un cultore dell'arancino
siciliano (palla di riso con al centro ragù o altro) ci sono rimasto
malissimo; ho speso un sacco di soldi per un arancino che ho
ingoiato solo perchè avevo una gran fame!!
***
Nella foto a sinistra, sul piazzale della Focacceria
San Franscesco, l'inossidabile Orazio (in stile fantozziano) sta
arringando le sorelle "BigBunny" circa la necessità di completare la
sua "chiavetta USB" con l'aggiunta delle mutazioni degli Agapornis
lilianae (ah ah ah)
Mitico Orazio!! |
Nella foto sopra ho fotografato uno dei cinque ficus
magnolioides più grandi d'Europa.
E' piantato nel giardino di Piazza Marina da circa
150 anni ed ha una altezza di 30 mt, una circonferenza del tronco di
21 mt. ed un ombrello della chioma di oltre 50 mt.
***
Nella foto è raffigurata una lapide situata nel
centro di Palermo in Via Alloro, denominata "Buca della salvezza".
Dal piccolo buco visibile nella lapide, nel 1860,
riuscirono a sfuggire all'eccidio perpetrato dalle milizie borboniche due
patrioti mazziniani (Filippo Patti e Gaspare Bivona) i quali
rimasero nascosti per ben cinque giorni in mezzo ai cadaveri.
|
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i due
minibus che ci hanno accompagnato nei vari spostamenti |
la
comitiva lungo il viale che porta a Villa Niscemi
Villa Niscemi è la sede di rappresentanza del
Sindaco di Palermo. L'intero complesso è stato acquistato dal Comune
di Palermo nel 1987 nella corso della precedente "amministrazione
Orlando". |
il parco
visto da una finestra della villa |
La villa, sontuosamente costruita dai Valguarnera di
Niscemi, appartiene al settecento anche se insiste su un
preesistente baglio del seicento.
E' tutto l'insieme ad essere un unicum, i saloni i
tetti lignei egregiamente intarsiati e dipinti, gli affreschi, le
statue, i quadri, i lampadari; insomma villa Niscemi è uno scrigno
contenente tantissimi capolavori.
Costituiva la residenza estiva dei reali; questi
raffinati saloni, erano frequentati dai Borboni, il re Ferdinando IV
e la regina Maria Carolina d'Austria.
A fianco della villa si estende il Parco della
Favorita, antica riserva di caccia dei reali.
Chi avesse 6:53 minuti da perdere potrebbe visionare
questo bel filmato su youtube che presenta la villa in modo egregio.
() |
l'ufficio
del sindaco |
Gianni
con la stampella polifunzionale... un ottimo "cicerone"!!! |
questa
espressiva quanto provocatoria opera di nudo di donna in legno, è
esposta nella villa (era in corso una mostra di arte contemporanea)
|
foto di
una parte del gruppo |
palazzina
cinese |
A pochi passi da Villa Niscemi sorge una palazzina costruita nel
XVIII° sec. in stile cinese che veniva utilizzata dai reali
borbonici come casa di caccia. |
Sabato
14.06.14 ore 7 - Sveglia alle ore 5,30 poi tutti al porto per
l'imbarco in direzione di Ustica |
Ustica è
la vetta emersa di un vulcano sottomarino che dista dalla costa
palermitana circa 70 km. Con il Catamarano in 1 ora e mezza ci si
arriva, e se il mare è calmo.... è un vero piacere!! |
dalla
terrazza del Residence osserviamo il ritorno del Catamarano |
non
sapevo che ad Ustica si producessero le lenticchie più buone del
mondo!! Sono davvero deliziose, piccolissime e con un sapore
assolutamente particolare, avendo assorbito le sostanze dal terreno vulcanico sul
quale crescono *** |
Il
Sindaco, Attilio Licciardi, con un assessore, ci ha porto il
benvenuto. La piccola isola è uno
dei pochi lembi di terra di questo mondo
che ha
voluto, (e c'è riuscita)
restare umana. |
Il mio amore per questo piccolo paradiso è stato a
prima vista! Come si mette piede sull'isola si ha come l'impressione
di essere tornati nel paese natìo dove tutti si conoscono e le
relazioni sono istintive e spontanee. Non immaginavo che
esistesse ancora, nel nostro mondo occidentale, una piccola comunità
che avesse rifiutato di vivere con la logica del "Dio denaro"
(pur avendo a disposizione una attrazione turistica unica) per
scegliere quella della "qualità della vita".
Sinceramente quando il sindaco ha presentato il suo
piccolo paradiso e la sua politica di governo non ci ho creduto
molto; mi sono poi ricreduto immediatamente dopo, quando mi sono
avventurato in mezzo alla gente, alle rocce ed agli scogli.
Ad Ustica non esistono grandi alberghi, nè
esisteranno mai, almeno finchè gli usticesi non decideranno darsi
una diversa amministrazione, ma solo pochi residence di piccole e
medie dimensioni.
E' molto diffusa la concessione in affitto della casa, o di parte di
essa, da parte degli abitanti ai turisti.. come succedeva sulle
nostre località marittime
40 anni fa....
Le cristalline acque che circondano l'isola sono
quasi tutte oasi marine protette (in una, è persino vietato il
transito delle barche), pertanto l'ambiente subacqueo rappresenta la
principale delle ricchezze. |
il
sindaco firma il documento, a memoria, nel quale si afferma che "ornitologia
è amicizia & solidarietà" |
La pesca è ammessa ed è praticata, ma è
regolamentata severamente da
rigide norme che autorizzano solo ed esclusivamente la cattura
dei pesci da consumarsi sull'isola. Anche il turista può pescare con
la canna, ma solo lungo un tratto di costa predeterminato.
Sull'isola non possono essere portate auto
dall'esterno, ed il Comune ha predisposto una fitta rete di bici
elettriche (con punti di ricarica sparsi in tutta l'isola) che
possono essere utilizzate da chiunque.
Anche la coltivazione delle particolarissime
lenticchie rappresenta (giustamente) un vanto per gli usticesi!
Con il Sindaco ci siamo trovati subito in perfetta
armonia perchè il loro turista ideale è quello che ama l'ambiente e
la natura. Anche se "porta" pochi soldi fa lo stesso, l'importante è
che sia in sintonia con quel tipo di realtà. Che
dire, un grazie al Sindaco, alla sua giunta e a tutti gli usticesi!!! |
firma
Enrico Banfi per conto SOR |
firma
Roberto Sabattini per conto La Fenice |
firma
Gianni Matranga per conto AOT |
la pescheria
dell'isola... |
l'unico
porticciolo... |
il fantastico
solarium del residence
*** |
il quadro
di "Mancino" |
Io ed Orazio stavamo andando al nostro appartamento quando
abbiamo visto un vecchietto, seduto sui gradini di casa intento a preparare la
lenza da pesca.
Quando ci ha visto si è alzato salutandoci gentilmente... ci
siamo messi a parlare della pesca poi, ad un certo punto, ci ha pregato di
attendere, è entrato in casa per poi uscire poco dopo portando con se un quadro
(quello in foto).
Ho capito subito che aveva messo in cornice la sua vita, anzi, i
ricordi più belli della sua vita: la foto del figlio, un biglietto sul
quale lo stesso figlio lo ringraziava per i sani principi che gli aveva dato, il
suo defunto cagnolino e due foto che raffiguravano lui stesso mentre
esibiva un gigantesco pesce.
Ci siamo seduti sui gradini ed ha iniziato a raccontarci la sua
avventura, la sua lotta per la cattura di una ricciola di 57 kg.. Per un attimo
mi è sembrato di rileggere il romanzo "Il vecchio ed il mare" di E. Hemingway,
poi invece mi sono reso conto che la sua era storia vera, una storia che portava
dentro di se con tanto orgoglio e fierezza. |
il
ristorante nel quale gli amici dell'AOT e del Raggruppamento Sicilia
ci hanno offerto la cena... bellissimo, veramente da sogno!!! |
Ci ha raccontato che da quando era bambino, ogni giorno, mare
permettendo, se ne esce a pescare con la sua barchetta di poco più di 3 metri;
un giorno per pescare le esce (sgombri, guglie etc.) da utilizzare il giorno
successivo per la sua pesca vera... quella alla ricciola.
Ci ha descritto nei minimi particolari la sua esperienza di
quella mattina quando abboccò il mostro di 57 Kg. Si fece trascinare per ore con
la lenza in mano (aiutandosi con la forca porta-remi) prima che il gigantesco
pesce si fiaccasse e si lasciasse portare in superficie.
Mentre "Mancino" (questo è il soprannome con il quale è
conosciuto in tutta l'isola) ci raccontava la sua storia mi è suonato il
cellulare; era Roberto Sabattini che ci sollecitava a partecipare alla
presentazione delle foto di Bruno Campolo perchè eravamo in grave in ritardo...
Ci siamo lasciati un pò così.... troppo frettolosamente... |
L.
Bonacini e R. Sabattini consegnano una targa a G. Matranga in
ricordo di questa indimenticabile esperienza. |
Ivana sta assaggiando
le famose lenticchie usticesi con a fianco il Grande Riccardo Testori, che
voglio ringraziare, ancora una volta, per il toccante saluto che mi ha
indirizzato. Grazie Riccardo, grazie di cuore! |
G.
Matranga e D. Cospolici consegnano al segretario del raggruppamento
Sicilia, il gagliardetto AOT |
R. Testori consegna a
E. Banfi il gagliardetto AOT |
|
Domenica
15.06.14 ore 8 - Quando ho aperto la porta per fare
ritorno al porto mi sono trovato, seduto sui soliti gradini, il mio amico
Mancino.
Appena mi ha visto si è alzato di scatto e mi è venuto incontro
giustificando la sua presenza con il fatto che il mare era mosso e che non era
potuto uscire.
Ma forse non è dispiaciuto ad entrambi che il mare fosse
mosso... il giorno prima ci eravamo lasciati così, di
corsa, in un modo troppo veloce lasciando a metà i nostri discorsi.
Gli ho chiesto, se per caso dovessi tornare sull'isola, se fosse
disposto a portarmi con se in mare alla pesca della ricciola; Mancino ha subito
acconsentito con grande gioia.
Gli ho chiesto pure se era disposto a farsi una foto ricordo con me,
ed ha accettato a condizione che gliene faccia avere una copia (cosa che farò
tramite Federica Matranga che si reca sull'isola abitualmente).
Salutando Mancino gli ho promesso che tornerò ad Ustica, e sono
intenzionato a mantenere la promessa!.
Potrei anche farlo nel settembre prossimo; di mattina a pesca con
Mancino, di pomeriggio ad esplorare i fondali marini e di sera a conversare con
Gianni.
Uno spassionato consiglio a tutti i miei ospiti: prendete seriamente in
considerazione una visita su quella isola fuori dal mondo perchè ne vale
sicuramente la pena: è uno spicchio di mondo che si ostina a
volere restare umano a tutti i costi!! |
|
Ed eccoci arrivati alla fine.
Alle ore 9 siamo ripartiti con il catamarano alla volta di
Palermo, avevamo in programma altre visite alla città, ma le condizioni del mare
ci hanno un po' azzoppato.
Il mare agitato ha costretto diversi del gruppo a depositare
nell'apposito sacchetto l'ottima colazione della mattina ed allora si è deciso
di fare rotta direttamente sul Bellevue per "l'Ultima Cena".
E' stata una magnifica esperienza che, sono certo, si ripeterà
anche in futuro...
Un grande Grazie ed un forte abbraccio a tutti gli amici
siciliani!!! |