Uno dei primi compiti che il nuovo gruppo
dirigente, post impero piacentino, dovrà affrontare sarà proprio
quello di dover risolvere il "guaio museo FOI". Non sarà un compito facile
perché il Museo, quasi certamente, sarà inserito nell'ormai famoso
contratto di comodato con cui l'Amministrazione comunale di Piacenza
ha concesso alla FOI il fabbricato delle Mose dove sono stati
allocati gli uffici, ed è molto probabile che contenga qualche
vincolo in merito.
Perciò si dovranno leggere bene le carte prima di
assumere decisioni, in ogni caso, credo sia indispensabile provocare
un confronto con la
locale Amministrazione, soprattutto alla luce dei risultati consuntivi, affinchè sia reso possibile, in tempi brevi, l'azzeramento
delle perdite, anche a costo della chiusura dello
stesso museo.
I dati di bilancio 2011 dicono che il
museo ha registrato incassi per 286,00 €. (no, non mi sono
sbagliato, sono proprio 286 euro) a fronte di costi dichiarati per
23.244,00 €. (saranno molto probabilmente di più, ma dal bilancio,
redatto con il "metodo della rinfusa", non si capisce gran
che).
Sarà interessante vedere i dati del bilancio 2012
anche se
appare evidente fin da ora, che i nuovi risultati non potranno che essere
peggiorativi; è assolutamente improbabile che gli incassi
abbiano registrato un incremento superiore a quello dei costi, dato che è stata assunta una impiegata
(la figliola dell'Imperatore) esclusivamente per la promozione e la
gestione del Museo.
Io ho visto il museo, me l'ha gentilmente
mostrato lo stesso Imperatore, e devo dire che è anche bello; se ne
vedono in giro di molto peggio.
Potete vederlo virtualmente anche voi
cliccando su questo link
A mio parere è un progetto troppo ambizioso
che la Federazione non è, e non sarà, in grado si
sopportare, poiché l'onere economico appare eccessivo rispetto ai
ritorni che può generare.
A mio modesto parere il progetto di
fattibilità avrebbe dovuto dare risposte anche al Break Even
Point (punto di pareggio) in base alle possibili finalità (didattica e divulgazione,
business e
immagine) che non credo abbia dato.
Provo io, sinteticamente, a sviluppare
qualche considerazione:
1) didattica e divulgazione - è un
mission davvero utile ed importante, soprattutto se orientata verso
i bambini e le scolaresche, ma che non può generare flussi in
entrata equilibrati con i costi.
Si dovrebbe poter contare su un sostanzioso
contributo pubblico, dato che le finalità sono di pubblica utilità,
ma dubito che in tempi di spending review questo sia possibile.
Un contributo in conto gestione annuale, ad
un museo privato, credo proprio che sia da escludere, tuttavia se si riescono a trovare
finanziamenti adeguati, ben venga il museo!!!;
2) business - no, questo proprio no!.
Sono certo che nessuno, neppure l'Imperatore, abbia mai pensato che
si possano fare utili con la gestione di un museo di uccelli
impagliati.
Ad occhio e croce, sulla base dei numeri che
ho visto, il punto di pareggio può essere fissato, più o meno, in
12/13.000 visitatori paganti all'anno (4 €. di biglietto), il che
significa che ogni giorno, per tutti e sette i giorni della
settimana, dovrebbero visitare il museo non meno di 35 persone...
Comprendo il disperato tentativo, condotto
dall'Imperatore in questo
ultimo anno, di promuovere l'avviamento del museo attraverso una
stabile organizzazione, con orari di apertura ben definiti, ma, a
mio avviso, non
raggiungerà i risultati sperati, anzi, da un punto di vista
economico si sarà peggiorata la situazione per effetto del maggior
aggravio del costo del personale.
Temo che si debba prendere atto, anche senza
approfondite analisi di mercato, che un museo di uccelli impagliati
non sarà mai in grado di attrarre grandi masse di pubblico pagante, inoltre,
bisogna anche tenere conto che esistono musei, anche molto belli,
sparsi su
tutto il territorio nazionale, di solito, affiancati da altri punti di
attrazione.
3) immagine - questa, molto
probabilmente, è la ragione per cui è stato costruito.
La cosa non mi scandalizza affatto, mostrare
ai nostri ospiti, soprattutto internazionali, (l'Imperatore è anche presidente
della C.O.M.) un bel museo, che nessun'altra federazione al
mondo si può permettere, è senza dubbio un fatto di enorme prestigio che va
colto con una certa soddisfazione anche da parte di noi semplici
associati, ma dobbiamo renderci conto che
non siamo in grado di permetterci un lusso così sfarzoso.
Io sono stato decisamente contrario fin dall'inizio
all'intero "progetto Le Mose" (fabbricato in comodato + museo) per il
fatto che sono stati spesi tanti soldi, accumulati negli anni, in "investimenti di immagine" quindi senza
nessun ritorno economico, che sarebbe stato meglio orientare in
altre direzioni.
A noi, ma soprattutto al nuovo gruppo
dirigente, non resta che prendere atto della
situazione esistente e cercare di correre ai ripari nel più breve
tempo possibile.
All'Imperatore voglio dire una cosa sola;
non ho condiviso il progetto fin dall'inizio e tanto meno
l'investimento in risorse umane dell'ultimo anno, ciononostante non me
la sento di crocifiggerlo come in molti stanno facendo da questi tempi,
ma una cosa non riesco a perdonargli: l'assunzione della figlia!
Questo è stato un brutto gesto davvero!! |