Il mio curriculum vitae ornitologico
Mi sono accorto che in
tutto questo tempo non mi sono mai presentato ai miei ospiti; chiedo
scusa e lo faccio subito: - fin da bambino ho sempre "trafficato" con gli uccelli. Essendo vissuto in una famiglia di cacciatori ho iniziato in giovanissima età a praticare l'arte della caccia. Ricordo che con la mia carabina ad aria compressa (una Diana 35) trascorrevo intere giornate nascosto sotto un gigantesco albero di fico a "tirare giù" passerotti; avrò avuto non più di 9-10 anni. In quell'epoca (anni '60 e giù di lì) non c'erano restrizioni di nessun tipo per la cattura degli indigeni ed io avevo costruito e riempito alcune voliere di cardellini, fringuelli, verdoni etc. - a 15-16 anni seguivo abbastanza spesso mio nonno quando andava a caccia di lepri e di fagiani. Un giorno, pressato dalle mie insistenti richieste, mi concesse di sparare ad una lepre. Mi fece nascondere dentro ad un fosso con la doppietta in mano pronto a sparare, mentre lui e il cane aggirarono un campo di mais. Il nonno, grande conoscitore delle abitudini delle lepri, mi avvisò circa il comportamento che il povero animale avrebbe avuto. Mi disse: " vedrai che uscirà piano piano, e molto probabilmente, si fermerà tranquillamente davanti a te. Se ti viene troppo vicina cerca di mirare alla testa perchè, se centri il corpo, non resterà nulla di buono da mangiare" La previsione del nonno si avverò alla lettera. Vidi uscire una bellissima lepre, praticamente trotterellando, poi si fermò, e si alzò sulle zampe posteriori guardandosi attorno con circospezione. Io che avevo già la doppietta spianata, la spostai leggermente, la puntai, poi premetti il grilletto. Il povero animale stramazzò al suolo travolto dalla rosa dei pallini. Anche se sono trascorsi oltre 40 anni, il mio archivio mentale conserva ancora quel ricordo nitidissimo, come se fosse successo ieri!! |
Ricordo
che mentre mi avvicinai a quel povero animale, che fino ad un attimo
prima era così bello, nel vederlo imbrattato di sangue, tremolante,
in attesa della morte fui colto da un profondo senso di colpa. Quando arrivò il nonno comprese subito che in me era successo qualcosa perchè mi guardò in faccia e non fece nessun commento. Da quel giorno non lo accompagnai più nelle sue battute di caccia, e di li a poco cessai anche di sparare ai passeri per dedicarmi sempre di più alle mie voliere... - in seguito ho sempre allevato uccelli, naturalmente a fasi alterne, compatibilmente con gli impegni di lavoro. La mia prima coppia in grado di riprodurre fu di passeri del giappone alla quale seguirono, cocorite, mandarini e poi tanti altri esotici (tagliagola, cordon bleu, tessitori, etc.) Più tardi allevai anche i diamanti del Gould utilizzando i passeri del giappone come balie, ottenendo un discreto successo riproduttivo. - nel 1980 iniziai la mia prima esperienza con i canarini di colore e risale, più o meno, a quell'epoca la mia prima iscrizione alla F.O.I.; infatti, il mio R.N.A. porta il 275P Abitavo a Ravenna perciò mi iscrissi alla Associazione Ornitologica Ravennate (A.O.R.), presieduta dall'inossidabile Rambelli Tiziano, e dove ebbi la fortuna di incontrare il mio primo maestro (il compianto, Casadio Leonida) del quale conservo un affettuoso ricordo. Fu lui a darmi le prime indicazioni sull'allevamento del canarino, fu ancora lui a trascinarmi alle prime mostre ed a convincermi ad ingabbiare i miei primi esemplari. Allevavo canarini a fattore scuro (verdi, ardesia, e bronzo) che oggi hanno cambiato totalmente la nomenclatura, e per diversi anni non ottenni nessun piazzamento meritevole di nota. Finchè riusciì a tirare fuori una ceppo di verdi intensi, davvero, molto belli. Ricordo l'amico Leonida che mi diceva sempre: "par forza ch'ié bel, tei fè al rig cun e penarel!!" (per forza che sono belli, gli fai le righe con il pennarello). Infatti nel 1987 (vedi medaglia a fianco) vinsi la mia prima medaglia d'oro con un maschio verde intenso che era fantastico. Negli anni a seguire vinsi molto, con i verdi in particolare, ma anche con gli ardesia ed i bronzo mosaico. - Più tardi, per ragioni di lavoro, dovetti cedere tutto e per diversi anni mi sono estraniato dal mondo ornitologico finchè, nel 1998 un amico mi regalò due coppie di Agapornis (una di roseicollis ed una di fischeri) che alloggiai in una spaziosa voliera. Da lì è partita la mia avventura con gli Psittacidi. Nel 2003, alla prima mostra a cui partecipai (APOR di Adria) salii sul gradino più alto con un maschio verde scuro faccia arancio. Quell'esemplare (the champion) è stato il capostipite del mio ceppo di "faccia arancio" che attraverso una accurata opera di selezione ho sempre rivitalizzato, con l'innesto di pochissimi esemplari esterni, fino a raggiungere il livello odierno.
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- per
tanti anni sono sempre rimasto un "fedele servitore" della FOI fino a
quando (nel 2007) seguendo il suo FORUM mi resi conto che qualcosa
non andava (il forum venne poi disperso a causa di uno "spostamento su altra piattaforma"
mai più ritrovata)
e cominciai ad interessarmi dell'argomento. Imputai la causa principale
del malfunzionamento della Federazione al regime di monopolio in cui
operava ed allo stile di direzione del presidente; - nel 2008 sono stato tra i soci fondatori della Associazione Ornitologica Europea (A.O.E) divenendone membro del Comitato Direttivo. Insieme al mitico Marco Cotti e a Renato Bonaldo ho contribuito all'avviamento ed allo sviluppo del relativo forum Ne sono uscito (in punta di piedi) poco più di un anno dopo perchè non ho condiviso la strategia che AOE si era data in tema di (mancata) organizzazione di mostre. A mio modo di vedere, solo attraverso l'a costituzione di mostre, AOE avrebbe potuto acquisire, in poco tempo, l'autorevolezza necessaria per un confronto reale con la FOI. - nel 2010 mi sono presentato, con una mia lista, alle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali del Club Italiano Allevatori Agapornis (CIAA) (vedi qua >>>) uscendone sconfitto. Mi sono ritirato in buon ordine accentuando ulteriormente l'impegno profuso nella gestione di questo blog e nella cura del mio allevamento; - nel settembre del 2010 ho partecipato, per la prima volta, al Masters BVA ad Aalst, in Belgio, ottenendo risultati soddisfacenti. In quell'occasione mi sono associato al BVA. - nel 2011 non ho rinnovato la tessera FOI ed ho inanellato i miei soggetti con anelli BVA nonostante le leggi "contra personam" esistenti, mi impediscano di partecipare alle mostre FOI nazionali - dal 2010 ho impostato il mio allevamento sulla base degli standard BVA che è divenuto, di conseguenza, il mio appuntamento annuale obbligatorio. |