(di Marinella Lutri)

PREMESSA:

LA PASSIONE

Cos’è la passione?

Ognuno di noi ne possiede una o qualcuna…. ma è importante dare un significato a questa semplice parola, che diventa gigantesca quando fa muovere dei mondi carichi di sentimenti, di voglia di conoscere, di avere, di raggiungere vette sconfinate.

Non ci sono limiti alla passione, solo desideri, e una volta soddisfatto il primo, sei pronto per il prossimo.

A CANTARE SI IMPARA

Timbrado made in Italy

È così che comincia la storia: un uomo e un canarino, il cui amore sconfinato è quello del bel canto.

Per anni, 40 circa, hanno comunicato insieme con un linguaggio fatto di note e d’intesa. Hanno studiato un inno, che hanno fortificato e reso invidiabile.

Faccio riferimento al TIMBRADO MADE IN ITALY, a cui attribuisco la paternità italiana nel mondo ornitologico canoro, all'interno del circuito agonistico, introdotto da CALOGERO BAGLIONE.

Qualunque tipo di attività sportiva è volta alla competizione, ma non è questo il tema di questa straordinaria avventura, anche se vissuta nel panorama ornitologico nazionale.

Il TIMBRADO SPAGNOLO è storia che sia nato in Spagna, che da un canarino comune siano state esaltate le potenzialità musicali, tanto da avergli attribuito il titolo di "EL GRAN TENOR".

Il canto del Timbrado ha delle tonalità alte e squillanti, forti e potenti. Oltre a declamare un "floreo" che è l'anello di congiunzione per rendere piacevole una scala musicale, il cui canarino ne detiene geneticamente il possesso.

Una canzone è fatta di musica e parole, diventa di successo quando questo connubio la rende comprensibile e riesce a cogliere l'attenzione di altri, è così che viene esaltato il fattore canto.

Chiaramente in tutto quanto questo processo non ci sono tempi prestabiliti. Ogni uomo da alla sua passione quanto lui riceve da questa. Perché un uomo dona 40 anni del suo tempo ad una passione?

Perché ad un canarino? Perché avventurarsi in una ricerca che 40 anni fa aveva scarsissime probabilità di riuscita?

Può apparire assai banale se consideriamo che la Spagna e Italia siano assai vicine in termini chilometrici, ma nella nostra storia c'erano delle distanze che apparivano incolmabili 40 anni fa, come la lingua e i Pesetas.

Quanto poteva investire un semplice operaio con famiglia in termini economici? Quanto, per non essere considerato irresponsabile?

Andare in Spagna sì, ma dove? Nelle mostre? Certo!

Ma in quelle mostre cercava un cinguettio alto e sonoro, cercava quella canzone, quel ritornello, quella melodia, quella e solo quella.

Nelle mostre ornitologiche si vende di tutto, ed il meglio si trova in quello che ciascuno di noi conosce.

Comincia così una caccia al tesoro ma senza una mappa.

Ma quando un desiderio lo imprimi fortemente nel tuo volere, allora stranamente accade qualcosa che fa in modo che si realizzi.

E nasce la storia.

LA STORIA BAGLIONE/TIMBRADO

UN UOMO E UN CANTORE.

Tutto parte da una rivista alla fine degli anni ‘70; leggendo un articolo sul Timbrado, Calogero ne rimase affascinato, al punto di scatenare in lui la voglia irrefrenabile di conoscerlo, possederlo ed allevarlo.

Cominciò così una ricerca frenetica e assai complessa .

Il canarino Timbrado, oltre ad essere un eccellente cantore, ha una spiccata sensibilità nell'allevare, quindi le femmine sono considerate ottime balie per allevamenti difficili.

Veniamo a conoscenza che a Bardonecchia (TO) un benestante importatore di frutta aveva dei Timbrado femmina che utilizzava come balie all'interno del suo allevamento.

Dopo interminabili colloqui telefonici, ci si accorda per la cessione di qualche coppia.

Così come un trofeo, il Timbrado entra a far parte dell' allevamento BAGLIONE CALOGERO. Parlare di allevatore fino a quel momento era improprio, perché non in possesso di qualifica che ne denomina l'identità, e cioè: Iscrizione alla Federazione Ornitologica Italiana (FOI) e Registro Nazionale Allevatori (RNA) con un numero di anello identificativo.

Pertanto bisognava cominciare un percorso, tracciare una linea, studiare per crescere, capire cosa fare insomma, imparare a gestire un percorso canoro, le cui basi conoscitive erano pressoché nulle.

Avevano però un comune denominatore Baglione e i suoi Timbrado: l'INTESA. Si identificavano pur essendo totalmente opposti. Il Timbrado, canarino dirompente nella sua potenza canora, in grado di attrarre anche il più distratto allevatore con le sue note squillanti, da un lato, e di contro Calogero Baglione, l'uomo, estremamente loquace, generoso all'inverosimile, paziente altrettanto, timido e attento, intransigente e rispettoso, poco incline a facili entusiasmi, un uomo la cui integrità poteva essere fraintesa, ma mai da persone con la sua stessa levatura morale.

Un percorso felice quello del TIMBRADO e il suo allevatore.

Felice e sereno perché non aveva limiti, uno spartito musicale che studiavano insieme felici e compiaciuti, di cui goderne un successo comune che si erano dati.

L'allevamento funziona bene proprio perché la procreazione non è difficoltosa, tanto da riempire le gabbie e impienirle di note.

Adesso è il momento del trasferimento della passione: come fare a rendere nota la tua canzone, offrirla ad un mondo con le ali, ad affermare l'eccellenza di quel canarino cantore?

E questa è la vera passione.

Cominciare a girare l'Italia, nelle tante mostre ornitologiche, vicine e lontane.

Possiamo definire Calogero come “L'uomo e le valigie”, nelle quali custodiva i suoi artisti, con il solo piacere di esibire note (forse a buon mercato) ambiziose, che nascondono il profondo desiderio di una personalità forte che venga riconosciuta.

Le valigie da trasporto uccelli sono bellissime come manufatto, ma diventano pesantissime per gli spostamenti in treno, pullman, e quant’altro, quando per contenere i costi lasci a casa la macchina e ti avventuri con mezzi pubblici per raggiungere località dove si tengono le mostre, che per problemi logistici si svolgono lontane dal centro città.

La situazione si complica poi quando incontri i cosiddetti "animalisti" che con aria compiaciuta ti dicono: “Ti darei un passaggio ma siccome sei il carceriere degli uccelli... arrangiati ! ”

Il canto di questo racconto ha viaggiato così tanti Km che neppure immaginate.

In Italia era facile, e la Spagna diveniva magicamente più vicina. Un canarino col suo canto ne aveva unito le mani.

Cominciò così la ricerca spagnola, fatta di contatti senza Internet, ma solo di telefono (quando riuscivi a trovare chi parlava lo spagnolo e gli offrirvi una cospicua mancia per il favore ottenuto).

Le lettere hanno avuto un grande ruolo in questo percorso, divenendo quasi documento, avevano più che altro una funzione esplicativa dell'accoppiamento genealogico, per esaltarne la razza e con essa le doti canore.

La spiegazione dettagliata del "MAESTRO CANTORE" che doveva essere perfetto, senza inflessione alcuna, al fine di comporre una scala melodica priva di difetti, che era scuola per i giovani allievi nuovi cantori.

Tutto quanto questo avveniva a senso unico. Timbrado e Baglione.

Uno cantava, l'altro viaggiava. I viaggi cominciarono ad essere molteplici: Madrid, Barcellona, Alicante, Malaga, Valencia. Gli incontri con gli allevatori spagnoli, con giudici , il Codigo di Canto, divennero così importanti per il processo di scolarizzazione più mirata.

In tutto questo però doveva fare i conti con il suo solo unico portafoglio e i Pesetas, ma non solo, ossia portare i Timbrado Spagnoli in Italia.

Il trasporto aereo (scalo a Milano Linate), le tasse doganali, i certificati veterinari, tutto faceva sempre capo al prode Baglione.

Un'avventura passionaria e solitaria nella conquista, ma fortemente decisa e costante nel portarla avanti.

Negli anni ‘90 – ‘92 Calogero iscrisse i suoi Timbrado ad una mostra internazionale, pagando la quota ingabbio per il giudizio, ma essendo lui solo e unico concorrente, il giudice non venne.

Con tante scuse venne rimborsato delle spese sostenute e il concorso per tanti anni a venire finì lì.

Niente concorso, niente allevatori, ma tanti e tantissimi appassionati a cui Baglione cedeva i suoi beniamini, chiaramente non c'era commercio ma solo passione.

Furono in tantissimi a dirgli di indirizzare la sua passione per il canto verso le altre due razze, gli Harz Roller e i Malinois.

Ma come in ogni storia d'amore contrastata, la sua volontà si era fortificata, era più selettiva, più attenta a curare quel canto che lui aveva modellato col suo allevamento.

Calogero Baglione ha allevato solo Timbrado Spagnolo, nessun altro uccello è stato MAI introdotto in allevamento se non di quella razza.

Lo ha messo in una nicchia dorata, al centro della sua attenzione, l'ha fortemente protetta con la chiara convinzione e determinazione di allevare dei Campioni, i suoi Campioni senza confini.

Gli anni passano, gli appassionati aumentano, ma gli allevatori vogliono il concorso. Il Concorso si espleta soltanto alle Mostre Internazionali e ai Mondiali.

Come detto in precedenza, Baglione è una persona timida e riservata, poco avvezza alla ribalta. Ma... Questa volta non so se si possa dire se ha usato la testa o il cuore, o una buona dose di incoscienza, e iscrive a concorso al mondiale di Piacenza 2009 i suoi Timbrado.

In quel Mondiale fu L' UNICO ITALIANO in quella razza che si mise in gioco, con la precisa consapevolezza che in quella competizione gareggiavano l'alunno impreparato e il suo Professore..

Il TIMBRADO MADE IN ITALY fece il suo ingresso ornitologico ufficiale in quel Campionato del Mondo, e da quel momento in avanti Baglione Calogero fu denominato dagli stranieri come L' ITALIANO DEL TIMBRADO. Nello stesso anno Reggio Emilia indisse il concorso.

Furono 2 gli allevatori partecipanti : Calogero e un altro , ma da lì in avanti gli allevatori divennero un numero crescente.

La temerarietà del primo concorso reggiano a cui Calogero iscrisse i suoi uccelli, fu premiato dal giudice spagnolo, che li giudicò.

Gli lasciò inoltre in dono una sua spilletta personale spagnola a suggello di in rapporto amicale e continuativo con la Spagna e i suoi allevatori.

Personalmente Calogero e questo Giudice non si sono mai conosciuti. La spilletta donata fu consegnata al responsabile SOR con l'impegno di consegna a brevi mani di Calogero. Questa è stata la prima spilletta assoluta a fare da apripista a tutte le altre.

Nessun altro riconoscimento da allora gli è stato tributato in Italia, escludendo le premiazioni a concorso.

L'escalation Timbrado parte da Reggio Emilia con in testa Calogero, che con 37 anni di ininterrotta presenza in mostra scambio ne segna la strada. Allora i capannoni fiera erano solo nemmeno la metà rispetto a quelli attuali. Mentre Reggio e la SOR crescevano, Baglione e il Timbrado crescevano con lei.

La SOR si è impegnata fortemente perché il Timbrado. Italiano avesse un futuro agonistico, e su precisa richiesta di Calogero offrì gli spazi adeguati per il giudizio con dei locali idonei e gli alloggiamenti necessari. Tralascio volutamente la parte “premiativa” in questo racconto, perché ha un ruolo poco determinante nella storia, e assai poco rappresentativa della passione.

L'intenzione di questo racconto è che l'avventuroso e appassionante viaggio rimanga inciso nel tempo. Un tempo lungo 40 anni di storia su 73 di vita, dedicato al TIMBRADO MADE IN ITALY in segno di riconoscenza, ad un canarino la cui potenza vocale è elemento di esaltazione e di vanto.

Un encomio particolare all'uomo dalle valigie, dal gilet blu con tante spillette, il cui merito è quello di avergli aperto molte porte. Porte italiane e straniere senza mai pretendere.

Un grande, grandissimo direttore d'orchestra senza applausi, la cui persona è immutata nel tempo, così come la sua passione.

Adesso come allora, al tavolo mostra scambio lo trovate con il suo striscione, il suo gilet blu, i suoi cantori.

Un grazie particolare a chi è arrivato in fondo a questa storia, la cui sensibilità e l'amicizia hanno un valore inestimabile.

Anche questo è un dono. Custodire un ricordo, renderlo noto è un gesto di grande generosità. Le storie si scrivono, si firmano perché fissino il tempo. Il passato è la storia proiettata al futuro.

Come una pianta ha le sue radici, l'uccello ha la sua razza, l'uomo ha la sua storia. Io ho scritto questa.

Calogero Baglione è il mio compagno di vita, il padre delle nostre figlie, l'uomo di poche parole ma di grande passione.

Un uomo saggio e generoso di cui essere orgogliosi.

Grazie a tutti