L'Agapornis fischeri Yellow Face

(intervento di Orazio Curci a cui ne fa seguito uno di Federico Muccioli a fondo pagina)

 

 Buongiorno Daniele,

ho letto sul tuo sito l’articolo riguardo alla nuova mutazione apparsa negli Agapornis fischeri che già sta incontrando i favori degli allevatori per alcune sue particolarità e per la sua indubbia bellezza. Ma siccome reputo che bisogna sempre partire, anche nel caso del nuovo, con il piede giusto mi sembra opportuno stabilire dei parametri (non oso ancora definirli standard) onde evitare di ritrovarsi un domani con degli uccelli “inutili” ai fini della selezione con conseguente danno economico in virtù anche del prezzo rilevante.

Geneticamente la mutazione si comporta in maniera anomala: un YF accoppiato con un verde genererà tutti verdi di cui il 50% portatori di YF mentre essendo allelica con la mutazione blu, occupando lo stesso locus, genererà una codominanza maggiormente influenzata dal carattere yellow face. Pertanto non esistono uccelli della serie blu portatori di YF mentre nella serie verde abbiamo visto di si.

Ma se dobbiamo avvicinarsi all’acquisto come dovrebbe essere uno Yellow Face? Oggi sono presenti e ben consolidate 2 precise linee fenotipiche di questa mutazione: una spagnola, derivante dagli esemplari importati principalmente dal Venezuela che ora si sta diffondendo nei Paesi Bassi ed una asiatica dove questa mutazione è ben diffusa. Cosa distingue le 2 linee? Innanzitutto il colore della fronte e della maschera che nella linea spagnola presenta la fronte arancio, il giallo della maschera più intenso e mantiene il famoso “bronzo” anche se piuttosto scuro nella nuca mentre la linea asiatica presenta animali con il cappuccio completamente giallo ma sbiadito. A questo punto esprimo, in mancanza di standard, il mio parere personale sul fenotipo di un ipotetico Yellow Face magari anche per fornire una piccola guida di consigli per gli acquisti. La mutazione yellow face simile alla mutazione blu ma non uguale in quanto comporta una riduzione delle psittacine ma non la loro totale inibizione come nei blu. Il modello di riferimento e punto di partenza è sempre l’ancestrale che nello standard: Fronte, guance, gola e zone auricolari rosso-arancio, degradanti in rosso-arancio più chiaro sul petto. Testa bronzo intenso, nuca e posteriore del collo bronzo.

Pertanto il modello ideale di questa nuova mutazione, per via della riduzione di cui sopra,  dovrebbe avere: fronte colore arancio ben visibile e definita, guance, gola e zone auricolari giallo intenso misto ad arancio tenue e degradare in giallo intenso nella parte alta del petto. Nella nuca permarrà il “bronzo” anche se più “nero” ( la mutazione riduce le psittacine ma non le melanine) rispetto all’ancestrale. Discorso a parte è l’associazione con il sable che non ha bronzo che seppure incontri i favori del pubblico non può essere considerata una mutazione vera e propria ma piuttosto una sotto mutazione del pezzato. Quindi personalmente propendo per la linea che si sta sviluppando dalla Spagna in Europa e all’attenta opera di selezione che si sta svolgendo lì e nei Paesi Bassi. La mutazione YF si può associare in pratica con tutte le altre mutazioni ma acquisisce maggior bellezza se associata con la serie viola, con i pezzati, i pastello e l’euwing. Ti allego alcune foto di

come dovrebbero essere:

     

come non dovrebbero essere:

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Ciao Daniele,

dopo la lettura dell’articolo/lettera del collega e amico Orazio, credo che vadano fatte alcune correzioni doverose (non me ne voglia Orazio) sia per non dare indicazioni erronee sia per dare il giusto riconoscimento a chi anche in Italia ha fatto le cose con criterio. Quanto indicato è tutto assolutamente corretto ad eccezione di due piccole ma per nulla insignificanti informazioni.  Il collega Orazio ha indicato giustamente l’esistenza di due linee di selezione della mutazione yellowface, una “americana” (giunta in Europa tramite la Spagna) e una “asiatica”, ma nell’indicare la diffusione in Europa delle due linee ha dato delle indicazioni incorrette.
Dal suo discorso si evince che le linee di selezione “giuste”, cioè quelle americane di provenienza spagnola, siano oggi ampiamente diffuse in Spagna e Olanda e che proprio in questi due paesi si stiano facendo attente opere di selezione su queste selezioni americane che potremmo a buon ragione definire corrette.

Il problema è che, sebbene questo discorso sia giustissimo per la Spagna, è tutt’altro che valido per l’Olanda, è infatti proprio in Olanda che si sono diffuse maggiormente le linee di selezione asiatiche, mentre pochi allevatori olandesi stanno selezionando correttamente le linee di selezione americane.
Inoltre proprio in nome di una giusta analisi del panorama della diffusione di questa mutazione e delle sue due linee di selezione, trovo doveroso parlare anche della realtà italiana.

Per quanto riguarda l’Italia infatti, la selezione asiatica è la più diffusa, tuttavia per correttezza va detto che la selezione spagnola di origine americana è presente anche in Italia sebbene estremamente poco diffusa.  In uno/due allevamenti sono infatti presenti selezioni spagnolo/americane di Personata Yellowface e almeno per quanto riguarda il mio allevamento, da ben due anni seleziono unicamente Agapornis fischeri  Yellowface proprio di selezione spagnolo/americana.

Mi rendo conto che questo intervento suoni come un autoelogio ma credo sia giusto dare le informazioni nella loro interezza per evitare di danneggiare il lavoro di chi ci ha messo il proprio impegno per fare le cose fatte bene. E soprattutto credo sia giusto “dare a Cesare quel che è di Cesare” e quindi correggere l’indicazione dell’Olanda come un paese dove si stiano selezionando le linee americane, perché è proprio l’Olanda il paese dove si selezionano in maggioranza le linee asiatiche.

21.06.2016