La storia di zampadilegno

video di Zampadilegno

(aggiornamento a fondo pagina)

Esattamente il giorno di ferragosto entrando nella stanza-voliera per accudire ai miei pappa trovai un  roseicollis (cannella FA di ottimo ceppo), di cinque mesi di età, che penzolava a testa in giù da un ramo di uno dei tanti  alberi secchi che avevo messo nella stanza.

Non si muoveva più, teneva le ali semiaperte ed aveva tutto il petto imbrattato di sangue.

Una scena veramente terribile e la responsabilità era tutta mia!

Per legare un mazzo di erbe prative ad un ramo avevo usato uno spago di naylon, gli inseparabili giocherellando lo avevano sfilacciato e zampadilegno gli si era impigliato dentro con una zampetta.

Era dalla mattina precedente che non visitavo la voliera e chissà da quanto tempo era rimasto lì impigliato.

Per cercare di liberarsi si era beccato la zampetta e la coscia, e dalle profonde lacerazioni era sgorgato molto sangue che lo aveva sporcato tutto.

Lo liberai dal laccio convinto che non ci fosse più nulla da fare ed invece mi resi conto che si muoveva ancora, cominciò ad aprire il becco come per incamerare aria e, mentre lo tenevo stretto nella mano, sentii che si  muoveva con sempre maggiore vigore.

 

Gioca con Margherita

 

Sarà un bacio?

Tirare i capelli è la sua passione.. 

09 novembre 2007

Con un contagocce gli feci gocciolare un pò d'acqua nel becco, che in parte ingurgitò, tenendolo ben stretto al caldo della mano per un sacco di tempo.

Gli lavai le ferite con un disinfettante e gli spalmai una crema cicatrizzante  prima di metterlo nella gabbia-infermeria.

Si rannicchiò in un angolo trascinandosi la sua zampetta malandata e lì  rimase per tutto un giorno. 

Giorno dopo giorno dimostrava evidenti segni di miglioramento, naturalmente lo prendevo in mano più volte al giorno per medicarlo (prima con la pomata cicatrizzante poi con quella antinfiammatoria) finché si ristabilì anche se continuava a trascinarsi la zampetta che teneva completamente rigida.

Un giorno provai a rimetterlo in voliera per vedere come si comportava, nonostante il vistoso handicap, ma dovetti desistere immediatamente perché quando si appollaiava su qualche ramo e la zampetta malandata gli penzolava di sotto, i suoi coinquilini facevano a gara per andargliela a beccare.

Lo rimisi nella sua solita gabbietta, dalla quale continuavo a prenderlo fuori quasi tutti i giorni, per massaggiargli la zampetta con il solito unguento.

Palpandogli la coscia e la zampa non sentivo segni di rotture delle ossa eppure continuava a penzolargli sotto di lui come se fosse sorretta solo dalla pelle.

Mi ero ormai rassegnato a tenermi il mio zampadilegno cosi vistosamente menomato quando un giorno notai, con stupore, che la muoveva leggermente  pur rimanendo completamente penzolante.

Nei giorni successivi i miei sforzi si moltiplicarono ed i massaggi si sprecarono spronato dal fatto che la zampetta migliorava a vista d’occhio.

Nel giro di una decina di giorni riuscì a sollevarla fino a portarla al posatoio. Ancora non ci si appoggiava sopra, e stava tutto storto, ma vederlo senza la zampadilegno penzolante faceva tutto un altro effetto.

Un giorno introducendo la mano nella gabbia per prelevarlo e fargli la solita terapia rimase immobile sul posatoio aspettando che la mia mano lo  cingesse.

E' probabile che anche nei giorni precedenti avesse dato altri segnali di confidenza ma io non li avevo mai notati, anche perché ritenevo che solo i soggetti allevati allo stecco fin da piccoli potessero avere un particolare rapporto di confidenza con l'uomo.

Misi in atto tutte le tecniche possibili ed immaginabili per accattivarmi le sue simpatie ed il nostro rapporto in pochissimo tempo esplose nel vero senso della parola.

La spiga di panico è stata il "frutto proibito".... quando la vede impazzisce letteralmente!.

Ora tutte le mattine quando vado in allevamento gli apro lo sportello della gabbietta dalla quale esce immediatamente, poi si passa una mezz’oretta a sfottere i suoi consimili saltellando sulle varie gabbie (stando attento però a non farsi pizzicare) infine si posa sulla mia spalla e comincia a canticchiare finchè non gli rispondo fischiettando.

Quando sente il sibilo del fischio uscire dalle labbra si avvicina e comincia a beccarle dolcemente, e’ delicatissimo, e non mi ha mai stretto troppo....

Dico “lui” in quanto uccello perché non so se sia maschio o femmina, e a dire il vero non mi interessa neppure saperlo.

Il giorno che dovevo strappargli due piume sottocaudali da inviare ad un istituto specializzato per accertarne il sesso, a mezzo DNA, mi sono detto che non aveva alcun senso procurargli ulteriore dolore (seppur minimo) solo per una mia personale curiosità visto che, per le sue condizioni fisiche, non avrebbe potuto essere inserito in riproduzione (almeno per il momento).

Ora e’ bello, vispo, anche se un po’ claudicante, e tutte le mattine quando entro in allevamento il mio primo sguardo e’ per lui, non avrei mai immaginato che un semplice mucchietto di piume potesse diventare così importante!.

 

22 ottobre 2010

Nella foto qui a fianco Zampadilegno, appena uscita dalla vasca da bagno, con il suo nuovo compagno, Filippo.

Siccome non ero più in condizione di assicurargli tutte le attenzioni che meritava, ho colto l'occasione per darlo in affido a Marina (una brava restauratrice di dipinti di Modena) che cercava una compagna per il suo Filippo.

Ora avrà tutto un laboratorio a sua disposizione ed un compagno, docile come lei, da coccolare.....

Naturalmente potrò andarlo a trovare ogni volta che ne sentirò la mancanza.

Grazie Marina!

 

30 ottobre 2010

Robe da pazzi!!

Marina mi ha inviato la foto (qui a fianco) che ritrae Zampadilegno intenta a restaurare una preziosa gabbia inglese dei primi del '900.

Sono davvero felice che si sia ambientata bene e che riceva tutte  le attenzioni che merita...

Peccato che con Filippo non vada troppo bene.....

Presto l'andrò a trovare...chissà se mi riconosce ancora?

13 novembre 2010

Ecco Jane che volteggia fra un tronchetto della felicità ed un ficus benjamin.......

19 dicembre 2010

Mi sa che Zampa si sta prendendo un pò troppi vizi!!

Eccola in foto mentre si ciba con alle spalle il suo regalo di natale...un bel Taj Mahal (ah ah ah).

Inoltre, qualche giorno fa, Marina mi scriveva: Oggi "la tua Zampadilegno" si è permessa di fare la cacca su un dipinto  da 150.000 € ......e in presenza del proprietario!  Mi chiedo quale pappagallina si possa permettere una cosa del genere. Ovviamente l'abbiamo perdonata subito."
 

una bellissima foto di Marina, immortala zampa mentre si riordina il piumaggio.

Zampadilegno continua a litigare con Filippo (7.6.11)

Zampadilegno si sgranocchia leccornie... (19.12.2011)

(aggiornamento 20.02.2012)

Eccola lì, Zampadilegno, bella come il sole, mentre assiste Marina nel restauro di un prezioso "Schifano".

Ha sette vite come i gatti, quel pappagallo lì!! 

Vi racconto l'ultima.

Una decina di giorni fa mi telefona Marina, disperata, con Zampa in mano, immobile, con solo una zampetta tremolante e difficoltà enormi di respirazione.

Apriva il becco ad ogni respiro, come per incamerare più aria possibile, emettendo una rantolo ripetitivo e sempre uguale.

Purtroppo, ho avuto occasione di trovarmi più di una volta in simili circostanze e gli esiti sono sempre stati dei peggiori.

Una volta portai un cadavere dal vet per capirne le ragioni e mi venne diagnosticato un infarto.

Non ho raccontato queste esperienze a Marina, ma mi sono limitato a consigliarla di tenerla stretta in mano poichè il calore della mano può giovare...

Inoltre, Marina, le stava somministrando gocce di acqua con dentro del miele.

Giravo con il cellulare in mano in attesa di vedere comparire sul display "Marina" per la prevedibile comunicazione...

Ma dopo un paio di ore ancora nessuna telefonata era arrivata...

Mi decido a chiamare io e, con grande sorpresa, apprendo che Zampa si era leggermente ripresa e se ne stava impallata, coperta da una maglia di lana, dentro una camera calda di fortuna.

Le feci apparivano molto scure (probabilmente per effetto di una emorragia) per cui Marina le ha somministrato una fiala di enterogermina.

Sembra incredibile, ma nel giro di qualche giorno ha ricominciato a mangiare regolarmente e si è completamente ristabilita!

(aggiornamento 08.03.2012)

Oggi sono stato a trovare Zampadilegno.

L'ho trovata in forma splendida ed ha superato brillantemente la disavventura di cui ho raccontato sopra.

Ha un piumaggio che sembra vellutato ed è anche bella grassa...

Mi ha subito riconosciuto e si è resa disponibile a fare tutti quei giochetti che le avevo insegnato tanto tempo fa, e che Marina mi ha confermato non aver mai più fatto con nessun'altro.

Ciò significa che anche gli inseparabili possiedono la memoria !!! 

  (aggiornamento 26.03.2012)

 

Filippo e Zampadilegno a lezione di cucito....

 

 

(aggiornamento del 02 aprile 2015)

 

La mattina del 16 marzo 2015 Marina, aprendo il laboratorio, ha trovato Zampadilegno morto.

Una morte improvvisa di cui non abbiamo voluto capirne le cause.

Ora riposa nel mio giardino sepolto sotto ad una pianta di limone; così come ha voluto Marina, che ringrazio immensamente per il trattamento che gli ha riservato in tutti questi anni in cui se ne è presa cura.

Ringrazio anche "Zampa" per tutte le emozioni che mi/ci ha regalato e per quello che ci ha insegnato, non solo a me e a Marina, ma credo, anche a voi che avete pazientemente seguito la sua storia.

Purtroppo la vita è questa... per tutti c'è un inizio e una fine... restano solo i ricordi, che se ben custoditi possono rivelarsi preziosissimi!.